Sono i padri salesiani ad avviare nel 1981 a Vigliano Biellese un’attività didattica dedicata ai meccanici tornitori e montatori che aveva origine nella vocazione all’insegnamento dei successori di don Bosco e nella precedente esperienza di Muzzano. Approdati a Biella sul finire dell’Ottocento, i salesiani avevano istituito dapprima un oratorio presso la chiesa di San Cassiano in Riva e poi, nel 1902, avevano iniziato a costruire il loro istituto “per l’educazione della gioventù” che aprì i battenti nel 1904. Nel 1957 i “figli di don Bosco” erano arrivati a Muzzano installandosi nella ex villa Gastaldetti che era già occupata dalla Scuola Apostolica dei Padri Gesuiti. Anche i salesiani vi avviano una scuola ma finalizzata a formare i capi laboratorio delle scuole professionali da loro aperte in ogni dove. Officina e laboratori di meccanica caratterizzavano l’istituto che nel giro di una ventina d’anni si era dimostrato troppo angusto per accogliere il gran numero di aderenti alla scuola professionale. La scelta per un improrogabile ampliamento dell’attività didattica cadde su Vigliano Biellese, dove i Rivetti avevano donato ai salesiani la chiesa del loro villaggio operaio e l’annesso stabile adibito a convitto. Il percorso didattico del Centro di Formazione Professionale non è strettamente legato all’ambito tessile, ma riguarda comunque quella sorta di “indotto lavorativo” che include soprattutto i meccanici, i montatori di macchine, i saldatori e i conduttori di generatori di vapore (ovvero i fochisti da caldaia), figure di assoluta importanza per il buon funzionamento e per la manutenzione degli impianti e dei macchinari delle aziende.
(fonte: Don Bosco e i biellesi, a cura di Maria Teresa Molineris, Vigliano Biellese 1988)