GUARDA IL FILMATO DELL’ALBUM DEI LANIFICI RIVETTI
Francesco Scardin, giornalista e saggista, nell’inverno del 1917, in piena guerra, da Milano arriva a Biella inviato dal periodico “L’illustrazione Italiana” per un servizio sull’industria tessile impegnata nella produzione di panni per l’esercito. Pubblica un lungo, documentato e colorito articolo intitolato Nella Manchester d’Italia.
Ecco alcuni frammenti dalla forte carica celebrativa: “Il Lanificio Rivetti si protende per quasi un chilometro – sopra un’area totale di mq. 150.000 circa – lungo un’alta ripa da cui l’occhio domina la vallata del torrente Cervo…”.
Nello stesso 1917 i Rivetti commissionavano la realizzazione di un album fotografico al rinomato Studio Rossetti di Biella.
È grazie a questa copia dell’album che è possibile ristabilire alcuni punti fermi. Sul tessuto che funge da sguardia alla legatura si trova impresso il timbro dorato “Studio d’arte dottor Scardin – Milano 1917”. Non è certamente un caso che la legatura preziosa e forse anche la composizione delle fotografie sui cartoncini intervallati da veline, siano stati affidati a tale Scardin, da identificare con ogni probabilità con l’autore del pezzo su “L’Illustrazione Italiana”.
Le fotografie sono databili anch’esse al 1917 e non prima, poiché nell’immagine che raffigura l’ingresso principale si ritrova l’iscrizione che identifica il Lanificio come stabilimento ausiliario dalla fine del 1916.
Il grande formato e la ricca rilegatura in pelle con incisioni dorate dimostrano l’intento celebrativo dell’opera, legata a uno dei periodi di maggior crescita dello stabilimento iniziata con la costruzione di nuovi edifici all’interno del complesso industriale a partire dal 1907 e forse voluta proprio in seguito al riconoscimento del Ministero della Guerra e alla pubblicazione dell’articolo.
SFOGLIA L’ALBUM
Le fotografie rappresentano una vera e propria visita all’interno del complesso industriale: dall’ingresso agli esterni dei diversi edifici, per entrare quindi nei singoli reparti seguendo lo sviluppo del processo produttivo, che viene documentato con precisione nelle sue diverse fasi.
L’inquadratura è sempre volta a ritrarre l’immensità degli ambienti, la distesa di macchinari, l’abbondanza del prodotto, restituendo l’idea di una febbrile attività pur ritraendo pochissimi addetti al lavoro. I molti interventi di ritocco delle fotografie hanno lo stesso obiettivo, ovvero di migliorare gli ambienti di lavoro dando un’immagine di ordine, pulizia, modernità e efficienza.
Le ultime due fotografie dell’album – in formato panoramico a differenza delle precedenti – raffigurano il Lanificio Rivetti ripreso da due terrazze, due diversi punti di osservazione che esaltano l’immensità della fabbrica.
Bibliografia
Spolaor Debora, L’industria si racconta attraverso gli album fotografici, in “Bollettino DocBi”, Biella 2008