La Scuola Tecnica professionale di costruzioni edili e stradali di Campiglia Cervo e la Scuola Tecnica Professionale Sociale di Rosazza
Sebbene non si tratti di una scuola professionale di orientamento tessile, è doveroso iniziare questa breve elencazione storica con la prima affermazione della didattica tecnica extra moenia. Si tratta della duplice iniziativa promossa in Alta Valle Cervo allo scopo di formare tecnici nel settore d’attività più congeniale alle popolazioni della Bürsch: le costruzioni edili e infrastrutturali.
Tra il 1860 e il 1870 due scuole tecniche professionali sorsero nei comuni di Campiglia Cervo e di Rosazza grazie ad un’idea del conte Camillo Benso di Cavour e al sostegno della popolazione locale; l’obiettivo principale era formare una manodopera specializzata nell’intero campo edilizio e trasformare semplici operai in capi mastri, assistenti edili e imprenditori. Nel 1862 l’ingegnere Alessandro Mazzucchetti realizza a Campiglia Cervo la Scuola Tecnica professionale di costruzioni edili e stradali, mentre nel 1869 nasce la Scuola Tecnica Professionale Sociale con sede a Rosazza, la quale assicurava ai giovani del luogo delle cognizioni tecniche utili per il mondo del lavoro. Per entrambe le scuole il programma di studio prevedeva tre corsi con l’insegnamento di aritmetica, italiano, calligrafia, disegno ornamentale e geometrico, algebra, geometria piana, disegno architettonico, geometria solida e descrittiva, voltimetria, trigonometria, calcolo logaritmico, topografia, disegno di costruzione, costruzioni civili e industriali, computisteria.
Nel 1887 fu fondata a San Giulio di Sagliano Micca da capimastri e muratori locali la Scuola Tecnica Serale Operaia, che aveva durata biennale e preparava allievi che andavano poi, in parte, a frequentare i corsi superiori delle scuole di Campiglia o di Rosazza.
Istituto professionale “Regina Montis Oropae” di Sagliano Micca
Il grande edificio che un tempo aveva accolto gli ospiti dei bagni idroterapici andornesi e che oggi è noto come “Domus Laetitiae”, è stato per un certo periodo la sede di un istituto professionale destinato a formare i tecnici della locale industria tessile. L’iniziativa, per molti versi analoga e/o propedeutica alla già secolare esperienza dell’ITIS “Quintino Sella” di Biella, era stata avviata dalla Pontificia Commissione di Assistenza di Roma per mano di mons. Ferdinando Balzelli all’interno della villa Vinay grazie anche all’interessamento dell’on. Giuseppe Pella, allora Presidente del Consiglio dei Ministri. Solennemente inaugurato nel maggio 1953 alla presenza dello stesso Pella e del vescovo di Biella, mons. Carlo Rossi, l’istituto poteva ospitare quasi 250 allievi, tra interni ed esterni, che potevano accedervi sin dalle elementari. Definita “scuola nuova per uomini nuovi”, la scuola quinquennale “eminentemente pratica” intitolata alla Madonna d’Oropa doveva condurre alla “qualificazione nei mestieri diversi dell’industria tessile per dare così all’industria tessile, nel modo più rapido ed opportuno, i tecnici capaci di essere i migliori assistenti, sottocapi, capi e dirigenti di reparto”. Lo scopo era quello di preparare non tanto i periti licenziati con la formazione superiore dell’Istituto Tecnico Industriale di via Rosselli quanto “i quadri per ora mancanti, perché decimati da assurdi contratti di lavoro, dei nuovi sottufficiali dell’industria tessile”. Dopo cinque anni di attività, la scuola diretta da don Luigi Bonfanti poteva fregiarsi della presenza di quasi 200 alunni (altri 600 erano già passati nel frattempo) che arrivavano a Sagliano tramite vari comitati di assistenza per orfani di guerra e del lavoro, profughi giuliano-dalmati, alluvionati ecc. Nell’istituto erano attivi corsi di “filocardatura” e di “tessitura”, mentre una parte degli ospiti poteva raggiungere con corse speciali in autobus sia il “Quintino Sella” sia la scuola di avviamento professionale “Giovanni Schiapparelli” per completare la propria formazione.
(fonte: “il Biellese“)