La necessità di offrire ai giovani biellesi degli “studi positivi” di stampo tecnico si era già fatta sentire negli anni a cavallo dell’Unificazione nazionale. Fu in prima battuta l’iniziativa privata del professor Levis a sopperire a una lacuna che la Scuola d’Arti e Mestieri istituita nel 1838 non poteva colmare. Si trattava di avviare all’istruzione professionale i ragazzini di quella fascia d’età che oggi compete alle scuole medie di primo grado preparandoli tanto al mondo del lavoro che andava via via industrializzandosi nel Biellese di allora quanto alla prosecuzione dello studio in quell’istituto tecnico industriale che di lì a pochi anni sarebbe stato avviato da Quintino Sella nell’ex convento di San Sebastiano. Il Comune di Biella aveva inteso dapprima far pareggiare e poi assorbire le “scuole dell’Istituto Levis” in data 14 gennaio 1865 per trasformarle in “Scuole Tecniche Civiche”. Attivo da qualche anno, l’Istituto Levis aveva trovato collocazione nel complesso dell’ex convento di San Francesco (soppresso e demanializzato in epoca napoleonica) dove la Città di Biella aveva già sistemato, fin dal 1825, le scuole comunali e che, nel 1873, avrebbe accolto il Liceo Civico voluto dai fratelli Giuseppe Venanzio e Quintino Sella. L’intento dell’Amministrazione Comunale di esaltare il ruolo avuto dall’idea del professor Levis fu salutata dalla stampa locale con la giusta enfasi e la direzione dell’istituto poté porre mano ad ampliamenti ed abbellimenti della scuola inserendovi anche un “corso speciale di studi commerciali come quelli che meglio corrispondono ai bisogni del nostro Circondario” e per “meglio rispondere alla pubblica aspettazione”.
Le “Scuole Tecniche Civiche” di Biella subirono una prima evoluzione nel 1923 con la nota “Riforma Gentile” che istituì le scuole di avviamento professionale poi assorbite nella “Scuola Media” voluta dal ministro Bottai nel 1940. Dal 1923 l’istituto di quella che oggi è piazza Martiri della Libertà è intitolato al grande astronomo di origini occhieppesi Giovanni Schiapparelli (1835-1910). Nel 1962 un’ulteriore riforma scolastica portò alla scomparsa delle scuole di avviamento professionale e all’unificazione dei corsi delle scuole medie inferiori. Dalle “ceneri” di quella che era la vecchia “Schiapparelli” però non nacquero solo le attuali medie che ancora portano quel nome, ma anche l’I.P.I. Istituto Professionale Industriale dedicato all’elettrotecnico Galileo Ferraris, tuttora attive sotto l’acronimo di I.P.S.I.A. A distanza di quasi un secolo e mezzo l’apporto delle antiche “Scuole Tecniche Civiche” è ancora importante per la formazione di tecnici pratici non squisitamente tessili ma preparati per fondamentali attività di supporto per l’esercizio dell’industria in ambito metalmeccanico, elettrico, elettrotecnico ecc.