Non solo in città si sviluppano interessanti esperienze di istruzione professionale. Con notevole precocità anche le industriose vallate videro affermarsi alcune scuole dedicate alla preparazione tecnico-professionale dei giovani biellesi. Mosso, piccola “capitale” tessile del Biellese orientale, è la comunità che prima di altre e con più costanza riuscì a raggiungere l’obbiettivo di offrire un’opportunità a coloro che aspiravano a una formazione specifica che non fosse solo frutto dell’apprendistato negli opifici. Anche la valle di Andorno, più tardi e con minor continuità, tentò di sciogliere il monopolio di Biella. Le scuole professionali nelle valli, così come quelle nate negli stessi lanifici, avevano ragion d’essere soprattutto per questioni di ordine logistico-economico. Sebbene gli istituti urbani consentissero agli allievi di fruire di strutture a convitto, dette strutture erano lontane dalle famiglie, limitate nei posti e comunque costose, tutti inconvenienti che, insieme alla garanzia di una preparazione di livello, si potevano sopperire solo con scuole attivate nelle vallate.
La Scuola professionale operaia “Alberto Garbaccio” di Mosso