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La sede dell’Unione Industriale Biellese
Da Eco di Biella, speciale per i 150 anni dell’UIB del 19 giugno 2014.
Nell’ambito delle Giornate Fai di primavera il 22 e 23 marzo scorso la storica sede dell’UIB è stata al centro di uno dei percorsi alla scoperta di un gioiello architettonico.
Presentiamo qui le tappe dell’itinerario che tocca la sala assemblee, lo scalone, la sala consiglio, la sala Valetto, l’atrio, la facciata e all’esterno l’opera di Pistoletto e il Crab nel testo confezionato da Clara Dadda e Marco Zerbola con la collaborazione di Giancarlo Lacchia.
Ci troviamo all’interno della “Sala assemblee” della sede dell’Unione Industriale Biellese, uno degli edifici storici di Biella, del secolo scorso, struttura costruita durante il periodo fascista e che presenta lo stile tipico del “ventennio”, cioè quello razionale.
Fu lo stesso Mussolini ad inaugurare la sede, il 18 maggio 1939. L’Unione Industriale Biellese è l’espressione attuale dello spirito associativo che fin dal XIX secolo ha sempre animato gli imprenditori biellesi. A Biella nacque infatti, nel 1864, una delle prime organizzazioni imprenditoriali italiane: la “Società dei fabbricanti di pannilana”. All’inizio del XX secolo (1901) un buon numero di imprese biellesi diede vita alla “Lega Industriale di Biella”, fondata e animata, nei suoi primi anni di vita, da Felice Piacenza. Nel 1924 le associazioni industriali dei comuni del circondario di Biella si unirono e fondarono la “Federazione industriale biellese, per la tutela dell’industria”. Soppressa dopo due anni, la “Federazione” venne ricostituita come “Unione Industriale Fascista Biellese” con sede in Biella. Nel 1946 l’organizzazione, che ancora oggi opera a fianco delle aziende biellesi, prese il nome di “Unione Industriale Biellese”.
Gli industriali biellesi, nel 1937-38, ebbero il problema di avere una sede che ospitasse la locale Unione Industriale. A tal scopo fu costituita, da alcuni promotori, la società anonima Immobiliare Sant’Eusebio, con capitale di 320mila lire: portatori delle azioni societarie furono la Soc. an. biellese autotrasporti Saba (300 azioni) ed il rag. Guido Grosso: una società ed un privato biellesi, i quali avevano voluto dare alla città una sede che degnamente, e con piena capacità funzionale, ospitasse gli uffici della loro associazione.