Il tessile biellese
- 1882: il Biellese tessile alla ricerca del suo mito
- I libretti di lavoro del Lanificio Trabaldo Pietro Togna
- Tessile e sport
- Patrimonio e paesaggio industriale dalla tutela allo sviluppo
- La lana e le lavorazioni artigianali della lana
- Lavoro minorile nell’industria biellese dal secondo Ottocento al fascismo
- Memorie della nostra terra
- Il paesaggio sonoro dell’industria
- Terra di telai: l’industria tessile nel Biellese
- Ieri, oggi, domani
- Il protagonismo femminile nel Biellese: filantropia, lavoro sociale e mutuo soccorso
- Il Biellese nell’Ottocento: dalle comunità rurali alla società di fabbrica
- La nascita della questione operaia nel Biellese e il grande sciopero del 1877
- Il Biellese e i sarti
Lo sviluppo storico del Biellese trova nell’esperienza tessile, per lo più laniera, uno dei suoi più forti caratteri d’identità. Pur nella necessità di svincolare la “biellesità” da stereotipi nati e consolidati in un contesto storiografico troppo localistico, monotematico, autocelebrativo e, in ultima istanza, non sempre debitamente documentato, è indubbio che Biella e le sue vallate hanno vissuto per secoli e vivono della e per la lavorazione della lana. Artigianato, proto-industria e, infine, meccanizzazione dei processi produttivi, evolutisi da comuni sistemi di sussistenza a presidi di eccellenza qualitativa, hanno modificato e segnato il territorio fisico, rurale e urbano, ma hanno anche strutturato il paesaggio umano, sociale e culturale condizionandone il passato, il presente e l’immediato futuro.
Tutto questo può essere riassunto in un solo e fondamentale concetto: archeologia industiale. A differenza dell’archeologia classica, quella industriale non richiede scavi esplorativi e lo sterro di reperti, ma si occupa di strutture che dominano il paesaggio ricordandoci, a volte in modo incombente, un importante e recente passato. l’archeologia industriale, però, non si occupa solo di studiare e preservare gli edifici, ma tratta e studia gli archivi cartacei e produttivi e i macchinari utilizzati nelle produzioni passate. Si vuole preservare non solo in contenitore della fabbrica, ma anche il suo contenuto di informazioni, tecniche e conoscenze. Questo tipo di informazioni si possono trovare sia, come detto, negli archivi storici delle ditte, sia nelle voci di chi ha partecipato attivamente alla vita di quelle industrie che hanno segnato con il loro nome, con i loro edifici svettanti, con le loro ciminiere e con il fischio delle loro sirene il territorio, il paesaggio e il tessuto sociale del biellese.
Il binomio Biellese-industria tessile è una “associazione indotta” che in modo troppo semplicistico risponde a un’istanza di identità di un territorio e di una società che nell’ultimo secolo ha assunto una sua consapevolezza, una sua configurazione culturale, prima ancora che economica, riconducibile alla produzione tessile laniera come elemento distintivo. Tra le finalità del Centro Rete Biellese Archivi Tessili e Moda c’è anche quella di analizzare e di comprendere i molteplici aspetti racchiusi e nascosti in quel semplice binomio declinandoli nel tempo, nello spazio e nelle volontà comuni come nelle azioni degli individui che hanno condizionato uno sviluppo storico per niente lineare cronologicamente, per niente continuo del punto di vista territoriale e a tutti gli effetti molto articolato in ordine ai ruoli giocati dalle persone (biellesi e non) intese come singoli e come insiemi collettivi.
Danilo Craveia