Dal secondo Dopoguerra in avanti nel tessile biellese si è fatto strada affermandosi sempre più l’abbigliamento sportivo e la produzione di tessuti tecnici. Dai tessuti molto leggeri e traspiranti a quelli ad alta tenuta termica, dallo spandex degli atleti alle fibre impermeabili e antivento degli sciatori.
Poiché lo sport è anche fatto d’immagine ecco che nascono sodalizi sportivi e commerciali con grandi campioni che fanno da testimonial per il marchio e che contribuirono e contribuiscono a diffondere il tessile biellese nel mondo.
Accoccolata fra la maestosità delle Alpi e la tranquillità del Mediterraneo, la piccola cittadina di Biella lascia il suo primo segno nel mondo della moda proprio nel 1973. E’ in quell’anno, infatti, che i fratelli Fila sposarono con successo i tessuti di lusso e l’esclusivo senso del design italiano con i severi standard qualitativi dell’abbigliamento per atleti professionisti. Grazie a forme audaci e colori dinamici, Fila riuscì ad abbattere il compiaciuto senso del decoro che permeava l’abbigliamento da atletica, imponendosi rapidamente come la scelta preferita degli atleti più esigenti.
Fu immediatamente notata dai campioni fuoriclasse: Bjorn Borg, Guillermo Vilas, Tom Watson, Reinhold Messner e Alberto Tomba divennero gli ambasciatori della crescita internazionale di Fila. Dai campi di Wimbledon alla vetta dell’Everest, ovunque gli atleti si spingessero oltre i limiti delle proprie prestazioni, Fila era con loro.
Sponsorizzando tornei come l’U.S. Open, Fila utilizzava le gare internazionali come terreno di prova dei suoi design, rendendo contemporaneamente disponibile anche al grande pubblico la stessa sartoria di qualità e i lussuosi materiali usati per l’abbigliamento degli atleti di livello mondiale. Non fu quindi una sorpresa il fatto che le donne e gli uomini attenti alla moda iniziarono una vera e propria caccia ai capi Fila.
Nonostante l’enorme popolarità dell’abbigliamento Fila e la sua rapida espansione nel mondo dello sport e della moda, la società restò fedele ai suoi principi chiave:
Elegante – Cercare l’eleganza nel design.
Audace – Promuovere uno spirito audace.
Vero – Restare fedele allo sport.
Trent’anni fa, Fila ha consolidato la sua posizione alla vetta del design per abbigliamento atletico di alta qualità. I contributi sportivi del brand hanno trasformato i suoi capi vintage in veri e propri pezzi da collezione.
FILA nasce nel 1911 quando la famiglia Fila entro nel settore tessile a Biella. Nel 1926 l’azienda inizia la produzione d’intimo per uomo, donna e bambino, con il nome di Maglificio Biellese F.lli Fila – MABY.
Nel 1973 FILA entra nel mondo dello sport con la collezione “White Line”, entrando nel mercato con le canotte di cotone a costine per il tennis. Ed è qui che il logo FILA, rosso, bianco e blu, disegnato da Sergio Privitera, fa la sua prima apparizione.
Contribuì al grandioso successo la polo a strisce di Bjorn Borg, disegnata da Pierluigi Rolando, designer FILA.
In seguito nacquero la “White Roc” per l’alpinismo, la “Roc Neige” per la montagna, “l’Aqua Time” per il nuoto e la “Snow Time” per lo sci.
Nel 1978 Reinhold Messner portò FILA sul tetto del mondo diventando il primo alpinista a scalare l’Everest. Divenne anche il primo uomo a scalare senza la bombola dell’ossigeno.
Nello stesso periodo FILA entra a far parte del mondo del nuoto introducendo la linea Aqua Time, in collaborazione con la squadra della nazionale italiana di nuoto e il suo miglior campione: Marcello Guarducci.
Gli sport invernali, come lo sci, divennero ben presto un altro del maggior interesse dell’azienda, sponsorizzando uno dei più grandi campioni nella storia dello sci: Ingemar Stenmark.
Nel 1979 sono state introdotte la linea sailing e quella del golf; grandi nomi come quelli di Tom Watson e Nancy Lopes hanno portato successo sui campi da golf.
FILA fu la prima azienda in Italia a introdurre il GORE-tex nei propri capi. L’uso di questo rivoluzionario materiale apre la strada per nuove soluzioni nel campo dell’abbigliamento sportivo.
La prima scarpa da tennis e il suo primo sandalo appaiono sul mercato nel 1983.
Nel 1984, dopo la co-sponsor “Traité de Rome” con il capitano Antonio Chioatto in viaggio intorno al mondo, la società è diventata sponsor e fornitore di Azzurra, la barca italiana che ha partecipato e vinto all’American Cup del 1987.
Fila era alla ricerca di nuove aree per mostrare la loro immagine, e in coppia con persone importanti nel settore automobilistico, come ad esempio: Carlos Reutemann, la scuderia Brabham, Carlo Patrese, Nelson Piquet, Didier Pironi durante il periodo in cui corse con la Ferrari, Abbate e Molinari per le corse off-shore.
Dopo diversi anni, che sono stati determinati anche dalla crisi economica degli anni Ottanta, nel 1988 FILA torna alla ribalta sui campi da tennis con una nuova collezione indossata da Boris Becker, e l’astro nascente Monica Seles. Nuove linee per le generazioni di campioni che si allargano per includere Gabriela Sabatini, Thomas Enqvist, Andrea Gaudenzi, Andrei Medvedev, Wayne Ferreira, Carlos Costa, Marcelo Filippini.
Nel 1992, grazie alla collezione “Snow Time”, la produzione Fila allarga i suoi orizzonti a tutta la gamma delle specialità olimpiche degli sport invernali. Nella stagione 1992/1993 l’accordo con la FISI diventa effettivo.
FILA, come fornitore ufficiale di abbigliamento, ha la possibilità di vestire campioni come Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Stefania Belmondo, Manuela Di Centa, Christian Ghedina e molti altri.
Fila ha studiato i materiali e disegnato il contorno degli organi di protezione di Alberto Tomba. Il campione bolognese così è stato in grado di ottenere il miglior coefficiente di scorrimento con la protezione necessaria ad attivare tutta la sua straordinaria potenza ad attaccare le nuove porte articolati. Prima Fila ha fatto i nuovi scudi in carbonio, e in seguito ha continuato l’uso di una serie di miscele Carbon-Kevlar di un particolare spessore e composizione. Christian Ghedina e tute del team in discesa sono stati progettati dopo accurati test in galleria del vento, per raggiungere una definizione dei migliori tessuti e spessori.
Nel 1993, FILA fa il suo debutto nel settore running e veste l’ex campione del mondo Moses Tanui, in occasione della New York City Marathon.
Formazione, ricerca e lavoro tutti tradotti in trionfo alle Olimpiadi invernali di Lillehammer nel 1994. La squadra italiana, eccezionale in tutte le divisioni, ha vinto il maggior numero di medaglie nella loro storia, con un totale di 18 medaglie di cui 6 d’oro, 5 d’argento e 7 di bronzo.
Nel 1996 l’orizzonte si allarga al business del calcio.
Per guadagnare visibilità nello sport più amato degli italiani, FILA basa su una persona estremamente carismatica: Franco Baresi. La cooperazione proposta dal capitano della squadra di calcio AC Milan è affiancata da: Jugovic, Veron, Mihajlovic, Candela, Nakata, Buffon. Nel 1997 FILA fornisce i più importanti protagonisti del team del campionato europeo: Fiorentina, West Ham, Amburgo, Graz, Zurigo, FC Twente.
Il 1999 passerà alla storia come il grande anno di Giovanni Soldini e la sua barca chiamata FILA.
Nasce nel 2000 The reinassance: la presenza di Fila nel campo di tennis, corsa e Track & Field è stato reso ancora più completa con la linea di scarpe.
Sempre nello stesso anno, FILA partecipa alle Olimpiadi di Sidney, vincendo 11 medaglie d’oro, 13 d’argento e 15 di bronzo con la nazionale italiana.
Nel 2002, FILA firma con la Ferrari un accordo di partnership, per cui diventa fornitore ufficiale di abbigliamento, calzature e accessori per la squadra.
Alla fine dell’anno, FILA conclude con la Ducati un accordo di partnership che comprende, oltre al contratto di tecnico, anche lo sviluppo di una collezione sportswear ispirato al mondo delle moto.
2003: alla fine della stagione, lo storico binomio FILA-FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) vede di nuovo la luce.
Il ritorno sulla neve è caratterizzato da una tecnologia tutta italiana, lo stile, il design e la passione con una novità: il rosso è il nuovo colore dei 750 atleti che compongono la squadra Nazionale Italiana Sport Invernali.
2005: FILA rinnova l’impegno sui campi da tennis. Kim Clijster, James Blake, Fabio Fognini, Andreas Seppi, Marin Cilic, Janko Tipsarevic, Agnes Szavay: è la costellazione dei grandi giocatori che veste Fila.
Nel 2006 partecipa ai Giochi invernali di Torino.
2009: FILA firma un accordo di licenza come fornitore ufficiale di calzature per il prestigioso torneo di Wimbledon.
Nasce nel 2010 la Fondazione FILA Museum a Biella.
La polo Borg
Sui campi da tennis, alla fine degli anni 70, era d’obbligo l’abbigliamento sportivo completamente bianco. Pier Luigi Rolando, designer di Fila, ha voluto eliminare la monocromia ed introdurre pian piano squarci di colore. Disegnò la White Line, linea di abbigliamento da tennis di cui fa parte la famosa maglietta di Bjorn Borg, realizzata nel 1975. La sua particolarità sta nella fantasia: Rolando ha trasportato le stesse linee delle magliette da baseball americano sulla polo da tennis. Stessa distanza tra una e l’altra. Il materiale con cui è stata realizzata è il cotone, che ai tempi era utilizzato per i capi intimi dall’azienda. In pratica le prime magliette erano delle vere e proprie canottiere. Il successo fu enorme, tanto che anche nei giorni nostri, il capo è stato preso come spunto per nuove collezioni.
La tuta Messner
La tuta di Messner fu realizzata in occasione della sua scalata al monte Everest. Impermeabile e resistente al vento fino a 220 km/h, possiede una particolarità: è completamente imbottita di piume. Ciò permette a chi la indossa di resistere a -40 gradi centigradi.
La “tela vela”
La giacca in “tela vela” è stata un’innovazione sia nel materiale sia nella comodità. Realizzata nel 1977 con lo stesso tessuto utilizzato per la costruzione delle vele delle imbarcazioni, possiede numerose tasche e una confortevole cerniera che permette di aggiungere o togliere, secondo la necessità, unaltro strato di stoffa. Impermeabile e resistente alle forti raffiche di vento, la giacca fu maggiormente utilizzata dagli atleti durante le scalate; in seguito però, fu apprezzata anche come giacca “casual” e iniziò a essere usata come indumento da tutti i giorni.
Patrimonio e paesaggio industriale dalla tutela allo sviluppo
Per festeggiare i 30 anni del recupero della Fabbrica della Ruota, edificio nel quale nel 1984 venne allestita la prima mostra “Archeologia industriale in Valsessera e Valle Strona“, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte e l’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale, in sinergia con il DocBi – Centro Studi Biellesi […]